Cominciamo da qui…
È successa una cosa, giustappunto questa mattina, da cui proprio non riesco a riprendermi. Sono stata prontamente informata da un’amica che conosce i miei punti deboli come poche a questo mondo, dell’esordio sul grande schermo di Jem e le Holograms. Jem capite? E non venite a dirmi che non avete bene inteso di quale Jem io stia parlando!
Sapete cosa è successo quando amichedismalto ha tentato di dirmi col suo fare stiloso e ingenuo “scusa, ma di chi Jem stiamo parlando di preciso?”. Volete conoscere la mia reazione? Sicuri? Per farla breve: turbinio di brividi su e giù per la schiena, giramenti e svuotamenti (per quanto sia ancora possibile) di testa, alterazione delle ghiandole salivari fino a completo prosciugamento linguale e mummificazione dei muscoli neanche fossi Tutankhamon.
Ragazzi Jem e le Holograms. Il mio nome è Jem, sono una cantante, bella e stravagante e qualche volta lo sai sono esuberante. Un’intera sigla stampata nella testa come neanche l’intera coniugazione del verbo essere. Jem è il Rosa in tutte le sue forme. Gli anni ’80 in persona che ti cotonano i capelli e ti fanno la coda laterale a dispetto di mammacapo che mi tagliava le mani se provavo a farla.
E dai, su. Jem è il microfono di ferro a palla che ti canta una canzone quando non viene usato come arma impropria. Jem è l’icona del tulle in ogni dove, delle spalline alla Mazinga, dei guantini di pizzo tagliati a metà dita, del trionfo del lurex arricciato sui maniglioni dell’amore. Accidenti, ragazzi, Jem è la voce di Cristina D’Avena rimasta incastrata nei ruggenti anni ’80, che altrimenti la Sciarelli l’avrebbe già trovata da un pezzo.
Come si fa a non amare quella strafiga di Jem! Jem può tutto. Basta che tocca il suo orecchino e si proietta nel 2015 con quelle sciantose delle Holograms, arriva al cinema e fa la felicità di chi 30 anni fa ha iniziato la sua carriera di vita, risate e minchiate.
Unica nota stonata di questa notiziona paillettosa è che Jem e le Holograms, prodotte dalla Universal, saliranno sul palco cinematografico nel 2016. Mi tocca aspettare un anno…
Ma quel giorno, lo so già, arriverò più che preparata alla prima di Jem e le Holograms:
#1. orecchini a stella rigorosamente rosa
#2. fiocco rosso sulla spalla che mi copre metà viso
#3. capello assolutamente rosa, sparato e fissato con gel e lacca a gogò
#4. trucco da superstarrockettara in stile indiani apache del nuovo millennio
#5. fascione legato stretto sulla fronte in modalità “asciuga-sudore-mascherato-fashion”.
Recupero Aja (esclusoilcane) e Kimber (amichedismalto) e sono pronta a fare un salto al cinema per godermi un film sicuramente bello, stravagante e pure esuberante.
2 Comments
Claudia
Maggio 14, 2015 at 8:58 amIo non so come ho fatto a vivere senza jam, ne ho un ricordo molto vago, ma so anche che non potrò più vivere senza te e il tuo blog!
Alice
Maggio 15, 2015 at 7:27 amClaudia… amiche di smalto nel nome di Jem! 🙂