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L’Ultima Nota del Giorno

C’è un istante indefinito nella notte in cui si deve lasciar andare il giorno. Sfumano i pensieri, sembrano rarefatte le ore appena trascorse e i dubbi fanno capriole impazzite in istanti sbiaditi. Torna evanescente quello che abbiamo imparato e appare un prodigio il mondo che si fa scoperta. Un ultimo gradino alla mezzanotte, il più alto, a picco su un domani di perplessità, stupori, esitazioni della sorte beffarda.

In quel confine della notte, un insolito viaggio ha di nuovo inizio. Tutto si fa limpido, quieto e un graffio di luce concede placidi orizzonti al destino. Le menzogne si aprono al vero, le lacrime si fanno rose che escono dal petto, in cerca di redenzione.

Alla fine, quello che resta del giorno, non sono le lacrime, le domande, i dubbi ma margherite innocenti raccolte in un prato. Una frase sussurrata in un abbraccio, “zia, io non ti lascerò mai”. Gli occhi di fuoco di una madre, le corde legate di un padre, gli occhi di ghiaccio di un nonno, le carezze sussurrate di chi vuole restare. Di chi vuole esserci. Per davvero.

La consapevolezza è l’atto di coraggio che rende sovversivo il nostro tempo. La vera rivoluzione è conoscere il proprio inverno, congedarlo, e abbandonarsi ad una primavera ribelle. È ora di andare.
Buon viaggio a vederci.

Chiudo gli occhi ed è subito l’alba.

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