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Sandro Ferrone presenta i Seventies

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L’occasione

Sandro Ferrone presenta la sua Nuova Collezione Autunno/Inverno 2015-2016

Un invito brioso nel tardo pomeriggio di un giovedì caldo e noioso da parte di un ufficio stampa. L’ufficio stampa del mio fedele amico di armadio (e di portafoglio) Sandro Ferrone. Contatto ovviamente passatomi dalla mia fashionissima amica di smalto.

L’appuntamento

Vestito chiffon color fucsia preso. E appeso in ufficio. Tacco 12 bluette custodito in un sacchetto di stoffa. E infilato in borsa all’ultimo secondo. Tutto pronto per raggiungere Sandro Ferrone alla presentazione della sua Nuova Collezione Autunno/Inverno 2015-2016. Musa e madrina dell’evento la bellissima Rocio Muñoz Morales.

L’appuntamento è nell’esclusiva location nel cuore di Roma, Villa Laetizia, per vedere la moda in continuo movimento in una spettacolare sfilata statica. Una moda che cambia ma che torna sempre. Entra nei nostri armadi più prepotente e affascinante che mai, a ricordare anni di storia ancora vivi nei ricordi di qualche generazione fa.

Lo stile

La Nuova Collezione Autunno/Inverno 2015-2016 di Sandro Ferrone sembra seguire proprio questo obiettivo. Dopo i Cinquanta e i Sessanta, sono i Settanta a dominare le passerelle di Ferrone in una suggestiva cornice capitolina.
Le sfumature cromatiche, le psichedeliche palette di colori, i tagli netti, le forme geometriche, gli abiti optical, i triangoli, le righe.

Ma non solo, Sandro Ferrone nella sua Nuova Collezione ha deciso di osare, osare e ancora osare. Cascate di frange, esplosioni di colore, tartan, jacquard, crochet fanno da fil-rouge all’intera collezione.

E si continua con soprabiti costruiti e decostruiti, over e comodi come i poncho, la maglieria. Ed è proprio la maglieria a farla da padrona quest’inverno, a cui si aggiunge una variegata linea di eco-pellicceria di altissimo livello e pezzi in daino.

Flower Power

Sono sempre stata affascinata dal mondo hippie. Sotto ogni punto di vista.

Ripenso a quando al liceo i jeans a zampa con un fiore giallo ricamato sulla tasca, le lunghe trecce, i poncho e le maglie fiorate mi facevano sentire una vera figlia dei fiori.

Qualche fiore che ho messo nei cannoni, in età giovanile, è stato ispirato da Rodray. Nonché mio padre. Nonché metà hippie, metà comunista. Anche lui in età giovanile, è chiaro. Sono gli stessi fiori che ho seminato sul mio sentiero e che non smettono mai di farmi sentire a mio agio in ogni occasione.

E allora grazie a Sandro Ferrone per offrirmi, quest’inverno, la possibilità di riempire il mio armadio di ricordi e di un incoraggiante Flower Power.

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