Weekend lungo nella culla del Rinascimento
La porti un bacione a Firenze, che l’è la mia città, che in cuore ho sempre qui…
Così cantava Odoardo Spadaro e lo ribadisco con la stessa consapevolezza e decisione che mi porta a dire: amo Firenze più di qualunque altra città al mondo. Visitare Firenze è come passeggiare tra le vie di un tempo lontano e tra ricordi ancora vivi. Una località perfetta da dedicare ad un weekend lungo tra storia e arte che non conosce confini.
Ho vissuto a Firenze per qualche anno, da bambina, trascorrendo degli anni fantastici e posso dire di averle dedicato la mia luce migliore. Firenze vale sempre la pena visitarla, in lungo e in largo, cento e altre mille volte, ammirando opere d’arte dalla fama indiscussa e perdendosi nelle viuzze più defilate della città.
Firenze è la città di tutti. Dei romantici, degli storici, di chi cerca una casa e la trova nelle strade di una cittadina che offre spazio ai desideri, affidati ad una moneta da far scivolare nella Fontana del Porcellino. A margine della loggia del Mercato Nuovo, fate tappa al Porcellino. Un cinghiale in realtà. Ma poco importa, purché porti fortuna ai sognatori, che si avvicinano per lasciargli una moneta con la promessa di tornare a Firenze. Da qui, qualunque sia la strada che deciderete di percorrere, scoverete meraviglie storiche e artistiche. A pochi metri dalla Fontana del Porcellino si schiude Piazza della Signoria, il cuore della città, che ospita i grandi trionfi fiorentini: il David di Michelangelo, a custodire imponente Palazzo Vecchio, il simbolo del potere della Repubblica fiorentina contro la tirannia dei Medici.
Spostate lo sguardo sulla destra e ammirate la Loggia dei Lanzi, una vera e propria pinacoteca a cielo aperto del 1376, con monumenti che ripercorrono il classicismo Rinascimentale. Immergetevi nel corridoio vasariano, in un tragitto che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, passando per la Galleria degli Uffizi, il museo d’arte più famoso d’Italia. Fermatevi ad innamorarvi di Ponte Vecchio. Raggiunto il Ponte, abbandonatevi al luccichio delle vetrine dorate degli orafi artigiani. Non dimenticate, poi, di affidare una preghiera a Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze, sul Campanile di Giotto contemplando il Battistero di San Giovanni. Firenze è la culla del Rinascimento, quella culla in cui si riscopre una calda accoglienza familiare, da custodire gelosamente come un dolce ricordo di Natale.
Cosa vedere a Firenze
Alla domanda Cosa vedere a Firenze?, rispondo sempre allo stesso modo: Firenze. Sui consigli per visitare la città si aprono intere galassie: dalle viuzze di Oltrarno, ai ristoranti tipici nascosti negli angoli più impensati; dai capolavori del Rinascimento agli spazi multifunzionali di arte contemporanea. Per non parlare, poi, delle ribollite tradizionali e delle creazioni artigianali che ci fanno brillare gli occhi come oro puro.
Le botteghe, le piazze, i giardini, le chiese e i musei che sono sfuggiti allo scorrere del tempo, sembrano venirci incontro passo dopo passo. E quando si parla di passi, passi sono. Dimenticate, infatti, di scendere e salire dalla macchina, perché Firenze si visita rigorosamente a piedi. Oppure, da vero fiorentino che si rispetti, si prende la bicicletta.
È quella che si dice una città a portata d’uomo. Si incontra la storia, strutture ricettive di qualità, una cucina distintiva, un artigianato di tradizione e la possibilità di dedicarsi allo shopping più sfrenato. Si torna a Firenze per vivere un’avventura rinascimentale tra i musei, le chiese in marmo cangiante, i giardini, le piazze accoglienti e le botteghe artigiane con i suoi orpellai, conciatori e pezzai. È dal 1300 che Firenze si fa conoscere per la lavorazione della pelle e la qualità dei suoi manufatti, arrivando ad esportarli in tutto il mondo. Un tempo le pelli venivano messe a bagno nell’Arno, a monte e a valle di Ponte Vecchio, ma poiché i forti odori che emanavano diventavano sgradevoli per i fiorentini, l’attività venne spostata vicino Piazza Santa Croce. Di un’attività che ha fatto storia, continuano a sopravvivere due vie storiche della città: via delle Conce e via dei Conciatori.
Visitare Santa Maria Novella
Indossate le vostre scarpe più comode e iniziate a camminare (o pedalare) da Piazza Santa Maria Novella per iniziare il vostro tour. Non c’è punto di partenza migliore per dare inizio al vostro itinerario nel centro storico di Firenze. La costruzione della basilica, in perfetto stile romanico gotico, risale al periodo compreso tra il 1246 e il 1360. La basilica è custode di opere artistiche dalla fama indiscussa. Giotto, Masaccio, Ghirlandaio e Paolo Uccello, autore dell’affresco nel meraviglioso Chiostro Verde.
Dalla basilica camminate perdendovi tra le strepitose sale museali di via della Scala, facendo un salto nell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Non si tratta di una semplice profumeria ma di un vero e proprio museo neogotico, in cui viaggiare al di là del tempo con profumi, essenze, saponi realizzati con tecniche secolari.
Da Santa Maria Novella a San Lorenzo
Una volta girato in lungo e in largo intorno a Santa Maria Novella vi conviene dirigervi verso quello che era il quartier generale dei Medici, una delle famiglie che hanno fatto la storia di Firenze. Non a caso via Cavour fu la residenza di Cosimo il Vecchio. Da non lasciarsi sfuggire il Palazzo Medici Riccardi, per decenni residenza dei Medici, in cui restare ammaliati dalla Cappella dei Magi e dalle sue stupefacenti sale.
Al centro del quartiere, animato ogni giorno da commercianti con banchi di pelletteria, spicca la Basilica di San Lorenzo. Una chiesa rinascimentale dalla facciata rimasta incompiuta, progettata e realizzata dal Brunelleschi, che ha rappresentato per ben tre secoli la cattedrale della città.
Lungo via dell’Ariento incontrerete il nuovo Mercato Centrale, inaugurato nel 2014 e dall’importanza unica per il suo progetto di riqualificazione storica e ambientale. La particolarità del Mercato è il suo intento di riportare al centro d’interesse le botteghe artigiane fiorentine, rendendo protagonisti le tradizioni e i sapori di un tempo. Uno dei luoghi più trendy della città in cui è possibile trovare prodotti di qualità e di nicchia, per assaporarli in compagnia sette giorni su sette.
Tra cucina e moda
Prima di dirigervi verso “dilladdarno”, come si è solito dire in dialetto fiorentino per attraversare il fiume, potete scegliere di passare per via dei Neri dove è d’obbligo un pit stop nella storica vineria “All’Antico Vinaio“. Noterete di certo studenti e turisti in fila per assaggiare la rinomata schiacciata fiorentina ripiena. In alternativa, seguite Borgo dei Greci, via lungo la quale, all’interno dello storico Palazzo della Mercanzia, potrete ammirare il Gucci Garden, un museo unico nel suo genere dedicato all’omonimo brand di moda. All’interno del Gucci Garden troverete una boutique con pezzi esclusivi e storici, il ristorante di uno degli chef a tre stelle Gucci Osteria da Massimo Bottura e un’area espositiva Gucci Garden Galleria. Insomma un’esperienza insolita ma consigliata per chi ama la moda senza età.
Piazza della Signoria
Ora non resta che concedervi lo spettacolo di Piazza della Signoria, con Palazzo Vecchio che spicca austero a guardia di Firenze. Fortezza medievale sormontata dalla torre più alta della città, Torre d’Arnolfo, Palazzo Vecchio è dal 1300 ad oggi, sede del governo cittadino. Arrivate al centro della piazza e guardatevi intorno per lasciarvi ammaliare dal museo a cielo aperto che la caratterizza.
La Loggia della Signoria o dei Priori
Di fronte Palazzo Vecchio, si erge la Loggia della Signoria o dei Priori, un luogo esclusivo nato per ospitare pubbliche assemblee, per diventare nel 1500 uno spazio espositivo per sculture. In realtà i nomi della loggia sono diversi. Viene chiamata anche Loggia dei Lanzi, perché all’epoca di Alessandro I de Medici pare vi fossero accampati i Lanzichenecchi; ma è anche detta Loggia dell’Orcagna, dal nome di colui i pensava fosse il suo autore, Andrea di Cione detto Orcagna. Due leoni in marmo spiccano ai lati della scalinata di una “galleria” strutturata da tre archi. All’interno della loggia si vive un viaggio nella mitologia con il Ratto delle Sabine del Giambologna, il Perseo del Cellini e la Fontana del Nettuno dell’Ammannati.
Gli Uffizi, il Corridoio Vasariano e…
Fate tappa allo storico caffè Rivoire, fondato nel 1872 da cui godersi, nei tavolini esterni, una pausa al cioccolato o con un particolare dolce alla frutta con vista piazza della Signoria. Il giusto ristoro prima di riprendere una passeggiata che che continua al fianco di Palazzo Vecchio. È lì che sorge l’antica sede degli uffici di Cosimo de’ Medici, divenuta oggi una delle più celebri gallerie d’arte al mondo.
Da Palazzo Vecchio non perdetevi neanche il Corridoio Vasariano, un luogo sensazionale che ci fa restare sospesi tra tempo e storia fino a Palazzo Pitti, sull’altra riva dell’Arno. In realtà è davvero un passaggio sospeso, che fu disegnato e costruito, nel 1564, da Giorgio Vasari per consentire ai Medici di spostarsi tra la loro residenza e la sede del potere nella massima sicurezza. Il Corridoio è adornato da oltre 1000 dipinti, realizzati tra il 1600 e il 1700, nonché da una celere collezione di autoritratti di grandi artisti come Rembrandt, Velazquez e Delacroix.
Dove mangiare
Trattoria Coco Lezzone
Nata nel 1800 come una mescita, diventa poi una trattoria, conservando gli arredi originali tra cui il bancone di marmo, le pareti in ceramica e il particolare portone d’ingresso. Le tradizionali prelibatezze fiorentine vengono, ancora oggi, preparate nell’antica cucina a legna ottocentesca.
Via Parioncino, 26/red, 50100 Firenze FI.
Telefono: 055 010 6745
Sito: http://www.cocolezzone.it/
Fiaschetteria da “Il Latini”
Nel 1989, gestita da Angelo Latini, nasce come pizzicheria e mescita nelle scuderie di Palazzo Rucellai. Nel 1964 si trasforma in una trattoria toscana, continuando ad essere gestita dalle generazioni dei Latini e divenendo il locale dedicato alle personalità più alte della cultura italiana. Notevole la cantina risalente al 1100.
Via dei Palchetti, 6R, 50123 Firenze FI
Telefono: 055 210916
Sito: http://www.illatini.com/
Ristorante Buca S. Giovanni
Nasce nel 1882 nelle cantine medievali vicino il Battistero di San Giovanni. Ricco di affreschi trecenteschi, nel ristorante s’intrecciano racconti e legende storiche. I tradizionali sapori fiorentini sono rivisitati in una cucina innovativa ma che conserva i tratti peculiari della gastronomia di un tempo.
Piazza di San Giovanni, 8, 50122 Firenze FI
Telefono: 055 287612
Sito: http://www.bucasangiovanni.it/
Le ricette tipiche fiorentine
I fiorentini prendono piuttosto sul serio la cucina. Del resto come tutti gli italiani. Piatti intramontabili dal gusto antico, che restano fedeli alla tradizione e vengono riproposte non solo in famiglia ma anche nei ristoranti della città. La gastronomia toscana si tinge di sapori forti come il paté di fegatini e di pollo o la fettunta con l’olio novo, immancabile sulla tavola di gennaio per inaugurare l’olio dell’anno.
Sul podio naturalmente si conferma la bistecca alla fiorentina, rigorosamente al sangue, seguita dal lampredotto (un piatto unico in formato panino, farcito con interiora di bovino) e dai fagioli all’uccelletto. Come non menzionare, infatti, l’acquacotta, i cardi (o gobbi) fritti e in umido, conditi con ragù, farina, parmigiano e aglio. Continuo con la schiacciata salata e la schiacciata all’uva, i fagioli all’uccelletto e la trippa fiorentina, lo zuccotto e il berlingozzo.
Ad ogni modo non vi conviene ripartire se prima non gustate uno dei seguenti piatti…
Peposo alla fornacina
Si dice sia il frutto di un’idea del Brunelleschi, mentre nel 1400 era impegnato nella costruzione della Cupola del Duomo di Firenze. Indispensabile per la realizzazione della Cupola era il cotto, che veniva lavorato nei forni dell’Impruneta da moltissimi operai che venivano chiamati “fornacini”. Per essere sfamati adeguatamente, venne inventato questo piatto umile ma a base di carne, che veniva cotta negli stessi forni in cui cuocevano il Coccio. Si aggiungeva pepe e vino rosso in abbondanza.
I crostini di fegatini
Protagonisti indiscussi della tavola sono i crostini di fegato, anche detti crostini neri. Piccole fettine di pane (categoricamente senza sale) ammorbidite da un paté di fegatini di pollo, acciughe e capperi. Nato come uno dei piatti della cucina povera, i crostini neri sono tra gli antipasti immancabili della tradizione toscana.
Cappelletti in brodo
Cappelletti o tortellini? In Toscana i cappelletti sono quelli che vanno per la maggiore e rigorosamente in brodo di cappone. Sono diventati il piatto delle grandi occasioni, la prima vera specialità che apre le feste natalizie. E pensare che un tempo i cappelletti venivano realizzati con il trito di carne in avanzo dai pranzi dei nobili!
Il Panforte
Un grande classico delle feste, divenuto ormai disponibile tutto l’anno: il panforte. Dalle origini antichissime, il panforte viene fatto risalire all’anno Mille, quando veniva chiamato anche Pane Natalizio o Pan Pepatus. Mandorle, frutta candita, miele, coriandolo, cannella, chiodi di garofano, noce moscata in un tripudio di profumi al sapore di Natale.
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