Avere una vita sociale briosa è importante. Avere delle amiche con cui parlare della tua vita sociale briosa è essenziale. Avere degli amici-maschi (adoro il gergo viscerale) con cui condividere la tua vita sociale briosa è vitale. Le meraviglie, ma dico le meraviglie, che vengono fuori dalle conversazioni con gli amici-maschi, neanche dal cappello del cappellaio matto fatto di crack e peyote davanti a Twin Peaks.
Nella vita sociale briosa, alle volte, spuntano fuori parole come chat, whatsapp, attrazione. L’attrazione è sempre stata una roba ostica e incomprensibile. Un movimento frenetico di ormoni che ci spinge verso qualcuno. A fare minchiate per l’esattezza. Poi quel qualcuno a volte ricambia. A volte si sbaglia. Altre volte ancora non ci capisce nulla. Insomma, l’attrazione è sempre stata una faccenda troppo difficile. Ma proprio difficile da gestire, dico. Solo che se mentre prima bastava un mazzo di fiori di campo e due paroline piazzate lì, al momento giusto, a farti capire che lui era attratto da te, ora è un delirio.
Oggi tra lui e lei c’è Whatsapp. El Diablo. Il drago a tre teste, quelle dell’inviato-consegnato-visualizzato. Io me lo ricordo bene quando si mandavano i messaggi al costo di 0,10 centesimi ad invio. Lì sì, che le parole le dovevi ponderare bene. Che se ne volevi mandare un altro di messaggio, per correggere una parola avventata o un concetto ambiguo, erano altri 0,10 centesimi. E poi chi glielo diceva a papà che avevi steccato una ricarica telefonica in due giorni?
Comunque, oggi, c’è Whatsapp. La messaggeria tradizionale è preistoria. Whatsapp stimola la chiacchiera, agevola le finanze, sprizza esuberanza dalle emoticons, e ingarbuglia i rapporti attrattivamorosi. Figuriamoci i rapporti di conoscenza.
In pratica che succede, il problema che nasce con Whatsapp sono le spunte. Whatsapp ci mette sempre le spunte tra le ruote. Quel maledetto. Le spunte sono segnali che forniscono alcune informazioni importanti sul messaggio per facilitare la comunicazione (o le seghe mentali). Whatsapp prevede le seguenti spunte:
Una spunta: messaggio inviato ma non ricevuto
Due spunte: messaggio ricevuto ma non letto
Due spunte blu: il messaggio è stato ricevuto e pure letto. E qui… si consuma il dramma.
Di solito, quando la spunta diventa blu e, quindi, si riceve e si legge un messaggio, di qualsiasi tipo esso sia, ci hanno insegnato essere buona educazione rispondere a quel messaggio. E invece no. Perché che succede, succede che gli amici-maschi dicono di usare la spunta blu per “intrippare” il soggetto femmina. “Intrippare”, nonché suscitare una forte confusione nella testa di quella disgraziata che, perplessa, resta in attesa di una risposta. Neanche Piero Angela nello Speciale Superquark riuscirebbe spiegare una dinamica del genere. Ma la scienza chi è dinanzi agli amici-maschi? Se loro pensano una cosa è quella. Non esiste scienza che tenga. E gli amici-maschi dicono che così la prendono all’amo. Dicono…
Perché, sempre secondo gli amici-maschi, per stuzzicare la curiosità delle femmine, la spunta blu senza risposta (d’ora in poi SBSR) è un’arma potente. Una leva su cui far forza per sollevare l’attenzione delle deluse da SBSR. Questa per me è stata una scoperta clamorosa, su cui mi sono fermata a riflettere non poco con delle amiche. Colpite ripetutamente da SBSR.
E niente, alla fine, le conclusioni (logiche direi) a cui giunge il soggetto femmina affetto da SBSR, sono le seguenti.
Non gli interesso davvero
Mi pare chiaro, e del tutto logico, giungere ad una tale conclusione. La consecutio temporum è piuttosto naturale: invio messaggio; il messaggio non si perde nell’etere ma viene consegnato; il maschio-figo legge il messaggio ma a questo punto no, il maschio-figo non risponde al messaggio perché non gliene frega nulla di rispondere al messaggio. Semplice.
Tralasciando il fatto che è comunque sempre apprezzata un minimo di educazione. Quantomeno per mostrare del rispetto verso chi ha avuto un pensiero gentile dedicato a voi. Ma questa è un’altra storia.
Hanno altro di meglio da fare che rispondere ai messaggi
Senza balzare a conclusioni troppo affrettate, e di parte, vaglierei anche la possibilità che la SBSR sia data da situazioni funambolesche che hanno momentaneamente bloccato le dita del maschio-figo. A volte capita di farlo, diciamocelo: leggiamo un messaggio di fretta, e abbiamo la bizzarra sicurezza che poi, in tutta calma, ci ricordiamo di rispondere. Illuse. Solo che, parliamoci chiaro, lo facciamo con un’amica o amico e neanche ci facciamo caso. Subiamo lo stesso trattamento dal maschio-figo e si mette in moto una dinamica che potrei spiegare solo con le parole di Hannibal Lecter: Perché pensi che stacchi la pelle agente Starling? Stupiscimi, con la tua perspicacia.
Sono davvero così folli da pensare che una spunta blu possa prenderci all’amo
Un meccanismo del genere poteva anche avere una certa attrattiva a 20 anni. Ma alla soglia (superata) dei trenta, si pensa di aver a che fare con Uomini, non con funamboli a cui piace camminare sul filo sottile della nostra pazienza. Per carità, il gioco è tutto nelle dinamiche attrativamorose però, diamine, signori miei… provate a rufolare nei meandri più oscuri della fantasia e imparate a prendere per davvero una donna all’amo. Siate voi stessi e corteggiatela se davvero vi interessa. Che a distinguervi non saranno le SBSR, ma gli sguardi fugaci, le mani sfiorate, le risate improvvise.
Anche perché, nella migliore delle ipotesi, sapete che succede? Succede che davanti ad una, due, tre SBSR, la ragazza corre sconcertata dalle amiche a confidare la faccenda. E le amiche, chiaramente spietate, le dicono di lasciarlo perdere, a quel brutto ceffo dalle dita monche. Che di sicuro non gliene importa un fico secco di te se non ti risponde. “Non ti merita, che domande!”. Questo quando ci vanno sul sottile…
Di sicuro la ragazza sconcertata crederà alle amiche spietate, poiché è in preda ad uno stato di confusione da SBSR. E magari uscirà di casa, incontrerà qualcuno che ha abbandonato la status di maschio-figo da SBSR e ne nascerà qualcosa di buono.
Allora, amici-maschi-fighi affetti da SBSR, se proprio volete giocare al pescatore che prende all’amo qualcuno, non vi assopite all’ombra dell’ultima spunta blu. Giocate sì, ma soprattutto giocatevela. E fatelo ad armi pari. Giocatevi tutte le carte che avete in mano ma fatelo con correttezza. Che una spunta blu senza risposta non fa primavera, fa solo incazzare.
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