Ci siamo interrogate a lungo su questa faccenda spinosa, io e qualche amica. E talvolta torniamo a chiedercelo al pari dell’imponente dilemma è meglio un cucchiaio di nutella oggi o un brufolo domani?. Veniamo un attimo a noi, la questione è: in amore chi vince? In amore vince chi ama o vince chi fugge?
Ce lo siamo sentito dire in adolescenza, quando ci hanno messo sotto gli occhi una croce sbarrata sul no di un foglietto a quadretti durante la lezione di matematica. Ce lo hanno ripetuto al primo appuntamento. Ce lo hanno ribadito al primo bacio. E sottoscritto al primo mano nella mano ufficiale. In amore vince chi fugge. Così perlomeno ci hanno raccontato…
Ma arrivate all’impennata dei trenta con la consapevolezza di aver visto amori affievoliti, aver preso in pieno pali della luce che ci hanno anche abbagliato al punto da vagare come neanche la cieca di Sorrento, l’assunto in amore vince chi fugge assume tutt’altre sembianze.
Per farla breve: che vuol dire in amore vince chi fugge? Ma perché mai per attirare l’attenzione o, addirittura, per amare e farsi amare è necessario giocare a guardie e ladri? Che poi magari il ladro se la perde pure per strada quella mercanzia che era riuscito a trafugare per grazia ricevuta.
Parlando con un amico, ho fatto una scoperta a dir poco sensazionale. Il mio amico mi ha reso partecipe di una teoria che, probabilmente, già da un po’ si aggira nel campo di azione maschile. Una teoria che ha stuzzicato la mia curiosità e su cui mi sono soffermata a riflettere. Forse più del dovuto.
Sostiene l’amico che, se una persona non è predisposta ad accogliere l’amore, diciamo ad innamorarsi, il suddetto soggetto “anima gemella” non arriverà. O meglio, non verrà visto e considerato come tale da colui che, distratto da obiettivi lavorativi, o da interessi vari, non pensa neanche minimamente ad innamorarsi.
In pratica se siamo distolti da “altro”, e non abbiamo animo di impegnarci in una relazione, non siamo predisposti a “vedere l’amore”. E seppure Sir Cupido ci punta da lontano, si avvicina, e si ferma a due passi da noi per scoccarci una freccia a ventosa in mezzo agli occhi, noi potremmo facilmente scambiarlo per un pazzo mezzo nudo che gioca a fare la dea della caccia in versione trans.
Ecco, a questo punto io credo, anzi voglio sperare, che tutte quelle persone che tradiscono i propri compagni intraprendendo relazioni extraconiugali (tanto per fare un esempio) non siano predisposte ad avere un amante.
Per concludere, amico mio, ma che minchia significa “non si è predisposti a trovare l’amore”? L’amore quando arriva arriva, e ti becca in pieno come neanche tua mamma quando ti inseguiva con la scopa. Altrimenti che amore sarebbe?
La prima definizione che Google ci dà dell’amore è Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone. Istintiva ed Intuitiva. E in amore non vince chi fugge o chi riesce a fuggire da una dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva. Chi ci riesce si è perso una grande opportunità. Ed è pregato di fare spazio a chi non vuole fuggire ma ci vuole cadere dentro con tutte le scarpe.
Perché, signori miei, maratoneti dalle gambe lunghe sulla via di fuga, è vostro dovere fare largo a chi invece non mette paletti chiamati “predisposizioni”, ma la cerca e la riconosce tra la folla, lei, perché non ha paura di mettersi in gioco.
Fate largo a chi sa cosa vuole e non ha paura di dimostrarlo. Fatevi avanti per provarci e provarci e riprovarci ancora per strappare di bocca anche solo un sorriso o un Si, va bene, facciamocelo questo cinema stasera.
Fate largo a tutti quegli uomini che ti suonano alla porta anche se gli hai detto di no, e che aspettano tutto il tempo che ci vuole per incontrarti e dirti anche solo ciao.
Fate largo a chi vuole sorprenderti ogni giorno con un messaggio, una parola o un fiore di campo giallo lasciato sul tergicristallo della macchina. Che per far felice una donna ci vuole creatività signori miei, ma di quella creatività che disarma tanto è semplice.
Per far felice una donna non serve fuggire. Serve restare. Lì accanto a lei e appassionarla con una passione di quelle che rapiscono la mente e bruciano l’anima. Che le passioni se non travolgono non sono passioni.
E voi, uomini prodi e ribelli che diffidate delle predisposizioni spazio-temporali-amorose, voi che non avete paura di farvi cullare dal destino, semmai doveste avere qualche dubbio, prendetela per mano e passeggiate. Che passeggiando si lasciano indietro dubbi e pensieri, per andare avanti e scoprire cosa c’è dietro l’angolo del prossimo vicolo. Per assaporare la bellezza di quell’attimo senza pensare a quello che sarà o a quello che è stato. Lasciate spazio agli uomini che non temono giudizi.
Portatela su un prato di fiori, per cercare tra le nuvole l’elefante nel cappello, la rosa solitaria e la volpe, perché l’essenziale è invisibile agli occhi ma è narrabile in pochi attimi insieme.
E fatela ridere, a crepapelle, una volta, due, tre e infinite volte. Perché non appena trovate il modo di strapparle sorrisi viscerali siete già a metà dell’opera.
Datele leggerezza, sollievo e sincerità. Accidenti siate sinceri! Confidatele dubbi, paure, ansie e sensazioni sensazionali.
Perché in amore non vince chi fugge, ma vince chi resta, ama e non ha paura di sbandierarlo ai quattro venti. E semmai uno di questi venti dovesse farvi staccare i piedi da terra e portarvi in alto, beh, credetemi, volare insieme è la cosa più bella che ci sia.
Immagini e gif sono tratte da Jules e Jim, film del 1962 diretto da François Truffaut, nonché una delle trasposizioni cinematografiche più riuscite nella storia del cinema. Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché, vi consiglio vivamente di mettere su i pop corn e trascorrere un’audace serata in bianco e nero con Jules e Jim.
No Comments